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| Ibrahim Souss Lontano da Gerusalemme
Un amore difficile, contrastato dalla storia. Lui è arabo palestinese, lei ebrea fuggita dalla Germania. La loro vicenda nasce e si sviluppa negli anni che vanno dal 1935 al 1948: il ritorno degli ebrei dall’Europa dà l’avvio a una seconda diaspora, quella dei palestinesi. «Souss denuncia, con il cuore come unico giudice, un “conflitto senza fine”» France-Soir | | |
| | Rafael Arozarena Mararía
«Lieve, allegro e tragico come i giorni che scandiscono una vita, il romanzo ripercorre le tappe della passione che tutti, in paese, hanno provato per una donna splendida, metà angelo e metà diavolo, di cui nessuno è riuscito a carpire infine il segreto.» «Arozarena è un novello Leonardo del sentimento e della parola.» El País | | |
| | Howard Buten Mister Butterfly
Jean Vautrin, Libération: «A volte, quando schiudo i miei sogni, vedo Howard Buten... È impossibile per me non comunicarvi l’immenso desiderio che ho di vedervi felici con lui. E dato che state fatalmente per leggere Mister Butterfly, lavatevi gli occhi fino a farli brillare. Ritornate bambini. Imparate ad apprendere. Soprattutto, non irrigiditevi. Vedo già dei progressi. In capo a due-tre pagine, le soddisfazioni saranno così grandi che sorriderete senza volerlo. La testa lascerà lentamente le vostre spalle e, mentre arriverete ad altezze vertiginose, sentirete un rumore di papillon nelle orecchie. Buten vi avrà passati al setaccio...» | | |
| | William McIlvanney Weekend
«Uno dei maggiori doni che McIlvanney ha ricevuto come scrittore è stato l’umanità infallibile che sa dare ai suoi personaggi, anche al più disperato.» Irvine Welsh, The Guardian «Il più raffinato scrittore scozzese del nostro tempo.» Alan Massie, The Daily Telegraph «Libro intelligente, Weekend è una vetrina sull’abilità di McIlvanney di costruire battute. Facile da ammirare... sferra un pugno gelido.» Carol Birch, The Independent | | |
| | Roberto Betz Il sangue e la libertà
Una fredda mattina di dicembre l’ammiraglio Carrero Blanco, «l’Orco» come lo chiamano gli anti-franchisti, il successore designato di Francisco Franco, vide bruscamente interrotta la sua monotona routine da 75 chili di esplosivo collocati sotto il manto stradale. Nello stesso momento in cui «l’Orco» prendeva il volo con la sua Dodge nel cielo di Madrid, la dittatura iniziava rapidamente a sgretolarsi. | | |
| | Frank Sargeson Quell’estate
«Non importa che sorta di notte avete avuto, le cose al mattino sono sempre diverse.» In questa lapidaria considerazione di Frank Sargeson, troviamo una chiave di lettura che ci aiuta a muoverci nel suggestivo mondo poetico di uno dei più bravi maestri di short story del Novecento. Il suo è lirismo della perenne estate arida della Nuova Zelanda. | | |
| | Fulvio Fiori Tutta colpa dell’innocenza
Può l’amore non essere cieco? Può il cuore essere padrone delle emozioni anziché loro schiavo? Possono i sentimenti essere illuminati e illuminanti? Forse leggendo queste storie di cuore che aprono la mente, sì... | | |
| | Suzanne Dracius L’altra che danza
«Sebbene lei stessa sia restia ad ammetterlo, Suzanne Dracius è diventata una delle voci femminili più importanti della Martinica... riesce a brillare nel panorama di una lunga tradizione letteraria e soprattutto in quella antillana... la sua scrittura è costantemente pervasa dall’umorismo.» Jean-Pierre Piriou, The French Review | | |
| | Howard Buten Quando avevo cinque anni, mi sono ucciso
«Il pungente ritratto dell’infanzia di Horward Buten è diventato un classico in Europa. In Francia e in Europa ha venduto milioni di copie ed è stato salutato come il “Giovane Holden” francese.» Time | | |
| | Shahrnush Parsipur Donne senza uomini
«Affascinante e insieme potente... trascendente e al di fuori del tempo.» Publishers Weekly Da questo romanzo il film Donne senza uomini di Shirin Neshat Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia. | | |
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Roberto Betz
Anche la notte aspetterà l’alba
Cover Marco Ceruti
2011, NT 17, 210x140
pagine 260
euro 15,00
Isbn 978-88-8003-353-0
La misteriosa morte di Paolo Teresi, geniale giornalista ed editore milanese, mette in moto una quête che dà luce a gran parte della storia oscura del nostro Paese. Fuggito da un’Italia priva di stimoli, Riccardo Lay, il protagonista, tornerà con fatica a Milano, a decifrare cosa si annida sotto la morte del suo vecchio maestro. E si troverà implicato in un lungo viaggio nella notte, senza altro scampo che la ricerca della verità. Servizi segreti, fantasmi della Resistenza, terroristi neri, indipendentisti baschi in bilico tra passato e presente si inseguono tra l’Italia e la Spagna. In una storia che vede Milano, stanca e metallica, il centro di un cupo potere, di una fitta trama che la “macchia della verità”, come la chiama Riccardo, stenta a tingere, pena la vita. Accanto a lui, ex amici e nuovi compagni si muovono al fianco della verità, sempre sfiorandola. Il Grande Leviatano, il potere nullificante della Società congiurano per aggiungere alla morte di Paolo la menzogna e il disonore. A questo Riccardo si oppone e, come tutti coloro che nella Storia hanno provato a combattere per il rispetto della vita umana, paga un prezzo salato. Prima di lui chi fece la Resistenza e lottò per un mondo migliore, costretto a scontrarsi con la solitudine di una notte oscura, senza stelle né candele. La notte in cui chiedere perdono agli dèi per le efferatezze compiute e da compiere ancora. Elementi di una spy-story, del giallo e del romanzo storico qui celebrano il loro trionfo, in una storia densa di dolore e di amore per il nostro Paese. Dolore per le storture del diritto che degradano la persona umana, e per il sacrificio offeso di coloro che lottarono per la liberazione dal giogo nazi-fascista. Roberto Betz sembra dirci che in un mondo dove i rapporti di forza non valgono nemmeno per chi è il più forte, anche la cultura è resa merce e svilita, orientata ancora una volta per schiacciare altri individui. La scrittura resta allora per Riccardo (e per l’autore con lui) il farmaco per resistere e combattere, nel nome del rispetto della dignità umana. Per capire le ragioni degli eventi. Per imprimere una svolta e ascoltare gli ultimi, i miserabili, gli oppressi. Ma non è facile, il cammino sembra anzi destinato allo scacco. Morendo, Paolo Teresi sembra dire, insieme alla Medea di Seneca: «Che bello, morendo, portarsi via tutto!»
Ma da vicino una nutrice minaccia: «Ci sono tante cose da temere, non insistere! I potenti non si possono affrontare impunemente.»
Roberto Betz, docente di scrittura creativa, laureato in Scienze dell’Informazione nel 1989, è nato a Milano nel 1964. È stato allievo diplomato di Scuola Forrester dal 2003 al 2007.
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