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L’anima nera
Il libro

Il mare ruggisce lugubremente sulle coste di Inverara. Torturato dal caos della psicosi traumatica che ha colpito la sua mente, lo Straniero affitta una stanza sull’isola. Qui vive Red John, spazzino di macerie, con Little Mary, la sua bella moglie, nelle cui vene scorre sangue impetuoso. Non illuminati dalla sensualità e intrisi di odio, gli anni di matrimonio di questa coppia sono soffocanti... fino a quando la presenza dello Straniero libera le loro passioni.
Perché come la primavera ammorbidisce la selvaggia bellezza di Inverara, la sua luce rischiara le profondità dell’anima nera dello Straniero. Seminando la sua filosofia di angoscia e di odio, scacciando i demoni della guerra che avevano occupato i suoi sogni, lo Straniero si accorge dell’esistenza di Mary dalla scura chioma, mentre l’estate la fa rabbrividire di vita. Lui è il primo uomo che lei abbia mai amato, e il risveglio dei sensi la fa palpitare. Ma con l’autunno incombe un senso di catastrofe. I contadini mormorano superstizioni contro Little Mary; Red John che ride per nulla, i suoi occhi da assassino; e lo Straniero che ha paura di perdere la testa - fino a quando viene ricatapultato alla sanità dall’urlo di un pazzo...
Come La figlia di Ryan è inaridita dall’illuminazione, L’anima nera scandaglia il desiderio umano. La prosa di O’Flaherty, con un occhio ai piccoli dettagli e ai maestosi drammi della natura, ricrea la magnificenza dei suoi luoghi d’origine. Cime tempestose sta alle lande dello Yorkshire, come L’anima nera sta alle isole Aran.

John Banville: «Liam O’Flaherty è il miglior scrittore della sua generazione.»

Neil Jordan: «O’Flaherty è un grande, grande scrittore, la cui opera rimane unica in ogni lingua, in ogni cultura.»

Irish Times: «O’Flaherty è una tra le figure più straordinarie e originali della letteratura irlandese...»

Publishers Weekly: «La sua abilità di narratore è straordinaria.»

Francesca Dallatana, Gazzetta di Parma: «Irlanda, isole Aran. L’am-bientazione del grande scrittore irlandese è primitiva e forte come gli eventi naturali e i rapporti umani descritti. L’anima nera è la metafora del desiderio umano e dell’importanza di seguire le proprie pulsioni profonde. Il matrimonio di un uomo e una donna viene confinato su un’isola abitata da contadini. Nel sistema chiuso che genera frustrazione e spirali di distruzioni, arriva lo Straniero. Di lui si innamora Little Mary. E ricomincia il respiro della vita.»

Alberto Cappi, La Voce di Mantova: «Siamo accanto a un importante romanzo del narratore irlandese [...]. La prosa si spalanca tanto alla visione della natura che allo sguardo sui minimi dettagli che allo scandaglio dell’animo. Il lettore avrà di che partecipare.»

Orazio Paggi, Letture: «Liam O’Flaherty è stato uno dei più importanti scrittori irlandesi del Novecento. [...]»

David Frati, Mangialibri: «[...] L’anima nera è un romanzo indimenticabile, violento, rabbioso. Una storia di puro rancore (verso le persone, verso i destini, verso i ricordi, verso la vita) su uno sfondo roccioso e selvaggio come una notte di tempesta.»
Liam O’Flaherty
Liam O’Flaherty
L’anima nera
A cura di Carmine Mezzacappa
Cover Marco Ceruti
2010, BT 43, 200x135
pagine 235
euro 12,00
Isbn 978-88-8003-347-9

Liam O'Flaherty (Inishmór, 28 agosto 1896 - Dublino, 7 settembre 1984) è stato uno dei più importanti scrittori di romanzi e racconti, tra le maggiori figure del Rinascimento irlandese. Nacque nel remoto villaggio di Gort na gCapall, Inishmór (una delle isole Aran), nella contea di Galway, e si formò alla University College di Dublino.
Le sue opere, caratterizzate da realismo e da potenti toni drammatici: “Thy Neighbor’s Wife” (1924), “The Informer” (1925; il film “Il traditore” di John Ford è del 1935), “Mr. Gilhooley” (1926), “Short Stories” (Racconti, 1937; “Famine” (1937), “Land” (1946), “Two Lovely Beasts and Other Stories” (1950), “Insurrection” (1951) e “The Pedlar’s Revenge and Other Stories” del 1976. Oltre a “The Sniper”, alcuni racconti significativi di O’Flaherty sono: “Civil War”, “The Shilling”, “Going into Exile” e “A Red Petticoat”.
Vedi anche:

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